Bordi "taglienti" su Macbook: una soluzione



banda soluzione bordi taglienti

Il Macbook avrà pure un'inconfondibile design, ma ha un grande difetto: i bordi della superficie interna non sono smussati e se usi il touchpad dopo un po' si prova una fastidiosa irritazione al polso.
Se avete il modello in alluminio potete valutare se seguire l'esempio di chi ha usato direttamente una lima per smussarsi l'angolo da sé (video).
Se invece avete il modello bianco il policarbonato potete valutare la mia soluzione artigianale e non invasiva. Nell'immagine qui sopra mostro l'aggiunta che mi ha eliminato lo sconveniente fastidio al polso.

Praticamente ho tagliato una striscia di scotch-carta di 10 cm per 1 cm di larghezza e una strisciolina di carta di 10 cm per 6 mm. Poi ho fatto aderire la strisciolina di carta al centro di quella dello scotch carta e quindi ho appiccicato il tutto sul bordo del Macbook (come si vede nella foto qui sotto). Il centro della striscia deve poggiare sullo spigolo, poi fare aderire i due lati.
Fate attenzione a non coprire la fessura luminosa di segnalazione di stato.


Questa strisciolina è un balsamo per il vostro polso anche se non è molto bella da vedere. L'uso dello scotch carta comunque permette di rimuoverla facilmente, quindi potete provare e decidere se tenerlo o meno.

Pregi e difetti del Macbook




Ho visto che una nota catena commerciale di prodotti tecnologici ha rimesso in vendita il Macbook bianco unibody in policarbonato sottocosto, sicuramente perché è da poco uscito l’aggiornamento del notebook con un potenziamento di alcuni componenti (con anche un rialzo del prezzo) e vorranno finire le scorte vecchie.
Mi sembra strano constatare che l’offerta riporta lo stesso prezzo che ho pagato sei mesi fa nello stesso posto!
In parte è bello sapere che il mio notebook non sia deprezzato, ma la verità è ben altra perché dovrebbe essersi deprezzato per forza, considerato il settore, che rende sorpassato un modello in un paio di mesi. A mantenere questi prezzi è la Apple con la sua politica elitaria. Ciò non toglie che se uno vuole comperare un notebook della Mela questa è un'occasione conveniente.

Per aiutare a scegliere chi è interessato all’acquisto riporto pregi e difetti che ho riscontrato e così esplicito anche la mia opinione su questo prodotto con un alto grado di qualità, ma con dei limiti sostanziosi.


PREGI

pregi mac
  • Bello
    C'è poco da dire molto bello da vedere, con una linea molto pulita. Io in realtà preferisco molto di più i colori del Macbook in alluminio, il grigio e il nero sono meno delicati e più discreti alla vista, il problema è che l'alluminio trasferisce bene il calore e, se andate a toccare con mano, si sente la differenza fra le due soluzioni.

  • Il touchpad
    Il migliore che abbia mai provato, ad un livello di comodità e funzionalità che sfiora il mouse grazie alle funzionalità multitouch e talvolta è più pratico usarlo senza mouse per liberare una delle due porte Usb.

  • Lo schermo
    Si sa già che è un tredici pollici, usandolo io sento la mancanza del più ampio respiro che permette un quindici, ma è uno schermo a led di qualità, con colori caldi, praticamente caratteristici dei Mac, e ovviamente permette una dimensione più contenuta e una migliore portabilità.

  • È silenzioso
    La ventola praticamente non si sente, l’unico rumore leggero viene dal disco fisso (v.di come avere un Macbook ancora più veloce e silenzioso).

  • Si mantiene fresco
    Rispetto al modello in alluminio mantiene una temperatura più fresca nella zona di appoggio dei polsi. Aspetto da non trascurare specie per il periodo estivo.

  • Buona durata della batteria
    Buona la durata della batteria che fa circa 4 ore e mezza di "utilizzo ufficio" con wi-fi attiva e circa 5 ore e mezza con wi-fi spento (v.di accorgimenti per mantenere sana la batteria).

  • Tastiera dal buon feedback
    I tasti ad isola sono di ottima fattura e con una puntale risposta, peccato che manchino tasti che sono abituato ad usare come "Canc", "Pag su" e "Pag giù". Il loro effetto è ottenibile come combinazione con il tasto FN, ma facendo perdere la comodità e la praticità della loro presenza fisica.
    Piccola osservazione: alcuni tasti sul lato sinistro fanno un rumore leggermente diverso, più sordo, durante la battitura, ma comunque è la migliore tastiera che abbia mai usato.



DIFETTI

difetti mac
  • Si sporca sotto
    La superficie inferiore del notebook è di un materiale leggermente gommato che ha il vantaggio di rendere più stabile l'appoggio del notebook, ma il difetto di sporcarsi facilmente.

  • Lettore CD-R rumoroso
    Fastidioso ascoltare un cd musicale sul Macbook, il rumore del lettore è più forte dei notebook HP che ho avuto, non ha il sistema che quando individua il contenuto multimediale rallenta la rotazione per essere silenzioso. Apple ha scelto per noi la necessità di copiare il contenuto sul disco o importarlo su iTunes per usufruirne in comodità. Diverso accade se si guarda un DVD: la rotazione rallenta e la visione risulta confortevole, ma ogni 1o minuti fa una lettura rumorosa. (Qui per una soluzione!).

  • Carente nella connettività periferiche
    Per un notebook solo due porte usb sono veramente poco considerato che non c’è neppure il lettore di schede SD. Pensare che anche i netbook da 250 euro hanno 3 porte usb e lettore di schedine SD.

  • Bordi “taglienti”
    Questo mi ha stupito, incredibile che una cosa del genere non sia stata curata considerata l’attenzione al design che contraddistingue la Apple. Gli spigoli della superficie interna non sono arrotondati e se usate il touchpad per un po’ il vostro polso se ne accorgerà.
    Ho visto sul web che nei modelli in alluminio c'è chi è andato giù di lima per arrotondarli, ovviamente una soluzione da non adottare in questo modello di plastica. Io ho ripiegato con una soluzione non molto bella dal punto di visto estetico ma abbastanza pratica.

  • Sistema operativo "stitico"
    Mi aspettavo qualcosina di meglio dal super osannato Mac OS.
    Per ogni cosa un po’ “particolare” serve un programma aggiuntivo: volete il classico “mostra desktop” per accedere in un clic alla scrivania? Dovete installate un programma.
    Trovo scomoda in generale tutta la gestione finestre basata su exposè, per arrivare alla finestra che ti interessa devi fare un passaggio in più rispetto al sistema classico di Windows che ti permette con un colpo d'occhio di individuare la finestra sulla barra e cliccarci direttamente. Incredibile poi che non si possa tenere la barra del dock in ultimo piano o la tieni visibile riducendo l'area disponibile per le finestre o la imposti perché si nasconda però poi devi attendere ogni volta che venga fuori perché non è istantanea.
    In generale ogni personalizzazione è problematica, l’idea alla base è che qualcuno ha già deciso cosa deve andarti bene e tu devi "scoprirlo".
    Attenzione poi a Spotlight, l'applicazione che indicizza i file, è un tormento se si usa la penna Usb in diversi sistemi operativi. Si può correre ai ripari con questo trucco: evitare i file di sistema di MacOs su Usb.

DA RICORDARE ANCHE

- Con gli stessi soldi di un Macbook si possono prendere notebook con hardware ben più prestante.
- La comunità degli utenti Apple è molto autoreferenziale e con scarsa capacità di autocritica. Troverete facilmente gente che "mostra", ma difficilmente gente che aiuta in problemi specifici e se provate a far notare dei difetti quasi sicuramente avrete a che fare con un atteggiamento giustificazionista aprioristico.
Per farvi un'idea potete guardate su You Tube i video degli utenti Mac, più che utenti sono fans e adepti, li vedrete invasati, ipnotizzati dai "miracoli" della Mela o in adorazione del messia Steve Jobs.


CONSIDERAZIONI PERSONALI FINALI

Sono contento di aver potuto finalmente provare con mano un Macbook, possiede alcune caratteristiche importanti fra quelle che dovrebbe avere il mio notebook ideale.
L'aspetto che mi ha convinto meno è il sistema operativo, o meglio, mi aspettavo di più. Chi ha provato Linux sa bene che lì le possibilità di personalizzazione sono infinite, con un Mac appena ti muovi un po' e cerchi di metterci le mani cozzi contro i suoi paletti facendoti sentire con le mani legate.
Il Mac rispetto a Linux può però contare su un sistema operativo plasmato sulle componenti hardware. Infatti se si installa Ubuntu su questo Macbook funziona, ma con effetti spiacevoli come l'innalzamento della temperatura di alcune componenti e una minore durata dell'autonomia a batteria.

Il Notebook perfetto



Se fin da ragazzino volevo trovare la penna e la matita per me ideali, con l'avanzare della tecnologia, che ha spostato sempre più la scrittura dalla carta al digitale, è cresciuta in me l'esigenza di trovare la perfezione anche nello strumento che li ha in gran parte inglobati: il computer.
Ormai si è raggiunta una potenza informatica che per le esigenze di ufficio garantisce un'ottima velocità e pertanto, per chi non ha l'esigenza di usare il computer per giocare o sfruttarlo in compiti eccezionali, si può contare su un acquisto che potrebbe definirsi “definitivo” (so bene che in realtà "perfetto" e "definitivo" non hanno molto senso).

Il mio notebook perfetto dovrebbe avere quattro requisiti fondamentali:
  1. Compatibilità con Ubuntu
  2. Silenziosità
  3. Temperature molto contenute
  4. Ottima autonomia della batteria
Queste qualità dovrebbero incontrare delle particolari caratteristiche tecniche che potrebbero essere:
  • Monitor
    Led da 15.6 pollici, rigorosamente no glossy, ossia matte o opaco, che elimini il problema dei riflessi e renda possibili utilizzarlo anche all'esterno.
    Al formato 16:9 che è il più diffuso e ottimale per la visione di filmati preferirei un formato da 16:10 che aumenta un pochino l'altezza dello schermo in modo tale da trarne beneficio nella navigazione web e nella videoscrittura.
  • Touchpad
    Identico a quello del macbook: superficie in vetro, multitouch e ampio. È l'unico touchpad che ho provato in grado di non far sentire troppo la mancanza del mouse ed in qualche caso si dimostra addirittura più comodo (es. scroll con due dita).
  • Tastiera
    Credo che il formato chiclet, con i tasti ad isola, sia più comodo oltre a ridurre l'accumulo di sporcizia sotto i tasti. Anche in questo caso la migliore che ho testato è quella del Macbook, ma quella ideale dovrebbe avere anche i tasti "Canc" "Pag su" e "Pag giù" che mancano sul notebook di Steve Jobs. Importante anche che le lettere si vedano bene.
  • Hard Disk
    Un hard disk allo stato solido, così da eliminare il rumore e dare una spinta in più alla reattività del sistema. Ovviamente il più grande possibile sarebbe preferibile per non aver problemi di archiviazione, ma io mi accontenterei anche di un 32 GB dove tenere il sistema operativo e i dati indispensabili e dopo utilizzerei un altro hard disk esterno come storage dei dati. L’importante è che quello allo stato solido sia di qualità e molto affidabile.
  • Scheda Video
    Una integrata mi basterebbe, oppure meglio una scheda con tecnologia Nvidia Optimus.
  • Processore
    Core i7 660UM: frequenza operativa di 1,33 GHz (Turbo Boost fino a 2,40GHz), cache L3 condivisa 4MB, TDP 18W. Questo processore permette un'ottima reattività e consumi contenuti.
  • Batteria
    Non deve rovinare l’estetica del notebook e deve garantire al notebook almeno 8 ore effettive di utilizzo con wi-fi attivo.
  • Memoria Ram
    Gli attuali standard installano 4 GB di DDR3, andrebbero benissimo.
  • Connettività
    4 porte USB 3.0, HDMI, lettore schede SD, uscite in e out audio, CD-Rom/masterizzatore (non indispensabile), Webcam (non indispensabile) Bluetooth (non indispensabile).

  • Scheda madre
    Non me ne intendo, ma ovviamente dovrebbe essere in grado di sostenere l'hardware precedente senza creare colli di bottiglia.

  • Audio
    Altoparlanti Altec Lansing o comunque in grado di riprodurre un suono decente.

Per concludere il disegno del mio computer dei sogni, che in realtà sarebbe potenzialmente molto realistico, perché ho elencato tutte componenti che esistono attualmente, si tratta di definire l'estetica. Dovrebbe essere un qualcosa di simile a questo notebook dell'HP:


Le superfici dovrebbero essere opache, non sensibili alle impronte e resistenti ai graffi, importante che il palm rest (la zona dove si appoggiano i polsi) sia di un materiale isolante che mantenga la zona d'appoggio confortevole. Nella stessa zona non deve essere presente il lettore di impronte digitali (come invece si vede nell'immagine sopra).
Altro aspetto che desidererei sarebbe poter raggiungere facilmente l'interno del computer in modo tale da poter all'occorrenza pulire le ventole che devono essere silenziosissime.
Da eliminare completamente luci e led dalla parte superiore, intorno e sotto la tastiera. Unica posizione consentita per i "disturbi" visivi è nelle zone laterali.

Manca qualcosa?
Sì, il prezzo.
Ovviamente il notebook dei miei sogni dovrebbe essermi regalato ;-)

La penna perfetta


penna-perfetta
Prima ancora della passione per le matite la mia gioventù è stata caratterizzata dalla ricerca della penna perfetta e l'ossessione ha una sua origine particolare che ora vi racconto.

-BREVE STORIA-
Quando ero alle elementari nel materiale scolastico richiesto dall'insegnante c'era, per i primi anni, la Replay ossia quelle penne cancellabili della Papermate con l'inchiostro dal caratteristico odore. Io le ricordo con un po' di antipatia per vari motivi, il principale era che usandole sporcavo tutto il foglio perché appoggiavo la mano sulle scritte appena fatte e l'inchiostro si fissava sul lato della mano, risultato: mano e fogli sempre imbrattati.
In quarta elementare l'equipaggiamento richiesto prevedeva la sostituzione della cancellabile con una penna stilografica e per me l'utilizzo era ancora più scomodo di prima. Ci fu fra i miei compagni di classe chi, su iniziativa personale, sostituì l'uso della stilografica con la sferografica.

penna-sferografica-pelikanLa sferografica della Pelikan poteva essere cancellata con l'apposita penna come per la stilografica e aveva un look molto meno formale che nascondeva una specie di ribellione al sistema di scrittura imposto, e aveva un inchiostro decisamente più trattabile di un colore azzurrino opaco.
La volevo anche io, ma era un acquisto extra non richiesto e i miei genitori mi facevano regali sono nelle occasioni particolari. La mia paghetta era di mille lire ogni domenica che erano dedicati al giornalino settimanale, la penna costava sei mila lire: si traduceva in sei settimane, più di un mese, senza giornalini.
Così fu.
Ricordo che dopo l’acquisto in cartoleria corsi a casa e, dopo aver chiuso la porta dietro di me, tirando fuori la mia nuova penna giallo-nera dal sacchettino bianco, mi scese qualche lacrima (ora al pensiero mi vergogno, ma andò così, e considerato i nove anni, l’attesa e le rinunce mi sembra giustificabile).
Nella pratica la penna si rivelò presto deludente perché se cadeva per terra la cartuccia perdeva la sfera e diventava inutilizzabile. Una confezione di cartucce costava... Quattro giornalini e mezzo.
Dopo quella esperienza incominciai a cercare la penna perfetta e di conseguenza a subire una forza d'attrazione dal ripiano penne delle cartolerie le quali, insieme ai fumetti, divennero la voce maggiore delle mie uscite finanziarie per più di un lustro.
Con l'avanzare dell'età l'ossessione si è trasformata in passione e poi affievolita, ma mi rimane ancora il piacere per questi oggetti (oltre a scatole di scarpe piene) che permettono di mettere nero su bianco i nostri pensieri.
-FINE-
 
-AGGIORNAMENTO 2023-
Incredibile, mettendo in ordine, dentro una scatola l'ho ritrovata.
È proprio lei, ho provato la cartuccia di riserva per vedere se funzionava e, come un classico, la sferetta si è tolta dalla sede, senza nemmeno che cadesse per terra, forse era accaduto nel passato...
Qui sotto le foto prova del ritrovamento:
 
pelikan-grand-prix-originale-anni-ottanta

pelikan-grand-prix-originale-anni-ottanta-pallina-cartuccia
 
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Dopo l'esperienza sul campo sono arrivato a definire due penne preferite, i miei requisiti sono i seguenti:
  1. Inchiostro: deve essere di colore deciso, asciugarsi velocemente e resistente alla prova acqua. 
  2. Punta: un tratto medio, perché può adattarsi a varie esigenze. 
  3. Estetica e Ergonomia: semplice e comoda. 
  4. Costo: una penna è facile che vada persa quindi una penna perfetta non dovrebbe costare troppo.

Bic Cristal medium nera


penna-perfetta-bic
Anche se a qualcuno può far ridere che dopo tanti acquisti io finisca a consigliare una banale classica Bic, devo dire che si è rivelata la migliore nel rapporto qualità prezzo. A dir la verità non tutte le “annate” sono uguali, nel tempo han cambiato fusto, tappi, punte e inchiostro, ma mentre i piccoli cambi estetici sono sempre andati migliorando per quelli dell’inchiostro non è andata così. Negli ultimi anni sembra che si siano stabilizzate con un buon inchiostro (AGGIORNAMENTO: non più).
[Costo: circa 2.5 € di 10 pezzi]


Uniball Power Tank eco


penna-perfetta-uniball-power-tank
L'avevo acquistata in libreria perché mi aveva attirato il fatto che fosse ecocompatibile, poi ho scoperto la sua indubbia qualità. Ha un costo medio, ma ha delle caratteristiche superiori alla norma: refill pressurizzato per scrivere in condizioni critiche anche sotto-sopra o con temperature inferiori allo zero, inchiostro deciso e fluido che asciuga velocemente. 
Volendo c'è anche una versione non ecologica con colori più "seri", è la Uniball Power Tank RT 1.0.
[Costo: circa 4 € per 1 pezzo, ricarica refill da 2.5 €]