Papermate Inkjoy 100 o Stabilo Exam Grade?

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Nel post dedicato alla Bic Cristal Re'New un commentatore si chiedeva quale penna a biro nera potesse fare più al caso suo fra la Papermate Inkjoy 100 e la Stabilo Exam Grade. Siccome potrebbe interessare anche ad altri ho pensato di trasformare la mia risposta in un post e aggiungere qualche foto esplicativa.
Nel blog avevo già presentato le due penne come possibili alternative alle mitiche Bic Cristal che purtroppo non offrono più gli inchiostri vividi che avevano fino a una decina di anni fa, ora lasciano tratti tristemente scialbi sia con le nere che con le blu.

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Riporto qui sotto i punti che considero salienti in un confronto fra le due penne a biro Papermate Inkjoy 100 e Stabilo Exam Grade che, come avevo già scritto, risultano una valida scelta per chi cerca un'alternativa alla Bic Cristal nera dalla punta media. Ovviamente la cosa migliore sarebbe acquistarle entrambe per provare con mano sul tipo di carta su cui poi si scrive solitamente, e vedere quale è meglio per sé. In ogni caso per farsi un idea, magari per un acquisto via web, ecco qui sotto qualche indizio per orientarsi fra le due penne.

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- Le Inkjoy sono più economiche delle Exam Grade, costano anche meno di 50 centesimi, per le seconde il costo è circa 1 euro. Ma c'è da tenere in considerazione i materiali e la durata di scrittura: una singola Exam Grade ha più inchiostro e dura più a lungo di una Inkjoy, ma non ho dati quantitativi precisi.

- Le Inkjoy hanno una forma triangolare che può risultare comoda per chi ha un'impugnatura classica, meno comoda per chi tiene la penna in modi particolari. Inoltre non è presente un grip, è un pezzo di plastica liscia unico.

- Le Exam Grade hanno l'impugnatura tonda e gommata, offre un buon grip che si fa sentire positivamente se si scrive a lungo, ma è da considerare anche la presenza della piccola escrescenza (che serve a non far rotolare la penna se appoggiata in un piano inclinato senza aver attaccato il cappuccio): in base a come si impugna la penna a qualcuno potrebbe dare fastidio

- Le Exam Grade hanno una punta un po' particolare, difficile da spiegare a parole. Danno la sensazione di essere più precise delle Inkjoy.

- L'inchiostro scorrevole delle Inkjoy ha per contro che in qualche caso può seccarsi prima che sia effettivamente finito, ma nei modelli più recenti non mi è più capitato. Inoltre tende a fare piccoli accumuli di inchiostro "blob" che si rilasciano nella scrittura (vedi foto a inizio elenco: sulla P, sulla R, sulla J...).

- Parere personale sull'estetica delle due penne: trovo le Inkjoy, anche se più spartane (tutte in plastica), più belle invece apprezzo la solidità (puntale in metallo, impugnatura gomma, fusto plastica) e lo studio sulla praticità fatto per le Exam Grade, che però trovo bruttine.

- Per quanto riguarda la tonalità dell'inchiostro è da tenere in considerazione che mentre le Inkjoy hanno un nero più opaco le Exam Grade hanno un nero con riflesso tendente al rosso che si evidenzia quando si fa riflettere la luce dal lato (vedi foto qui sotto). 

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In conclusione ci sono qualità diverse in entrambe le penne, non saprei scegliere una vincitrice tra le due. Come tipologia, le Papermate Inkjoy sono più vicine alle Bic Cristal, essendo entrambe fatte tutte di plastica, le Stabilo Exam Grade sono di qualche gradino sopra per qualità dei materiali, per le altre peculiarità vedere sopra o i precedenti post (Papermate Inkjoy 100 - Stabilo Exam Grade).

Bic Cristal Exact Ultra Fine, finalmente un inchiostro nuovo

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Nel precedente post avevo raccontato la mia delusione nel constatare che anche la nuova versione deluxe delle classiche Bic Cristal, ossia la Bic Cristal Re'new, aveva un inchiostro dalla tonalità spenta.
La sorpresa è che in una nuova versione della celebre linea Cristal, quella nominata Exact, che ha un tratto definito ultra fine (punta da 0,7 mm che lascia una linea di 0,28 mm di spessore), offre invece un inchiostro con una tinta ben più marcata.

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Il mio incontro con le nuove Bic Cristal Exact Ultra Fine era stato casuale, non ne avevo mai sentito parlare ed ero incappato in un negozio nella versione con inchiostro blu. Non mi trovo molto bene con le penne dal tratto fine, ma dato che non l'avevo mai vista l'ho comperata. Quando l'ho provata e ho trovato un inchiostro più vivido, mi è salita la voglia di vedere se valeva lo stesso anche per la versione in nero.
Purtroppo in quel negozio non ce n'erano e dopo qualche mese senza trovarne mi sono affidato ad Amazon. Ho dovuto acquistare la scatola da 20 penne, preferendo scrivere con una punta media non ero molto contento, me ne sarebbero bastate due, una da usare e una da mettere in collezione (a seccare...), ma mi era salita una curiosità tale che alla fine ho ceduto.
 
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Una volta provate posso affermare che il nero e il blu delle Bic Cristal Exact Ultra Fine sono nettamente migliori degli altri modelli della storica linea di penne economiche (un esempio nella foto qui sopra). 
Mi sono domandato come mai non adottino lo stesso inchiostro anche per le altre versioni. Ho notato che queste Bic Cristal Exact Ultra Fine hanno inciso MEXICO sulla plastica del fusto della penna. Non so quindi se sia dovuto solo alla provenienza, di solito le altre erano "Made in France", oppure se nei laboratori Bic avessero provato ad usare l'ormai consueto inchiostro slavato anche per questa versione ultra fine e constatato che l'effetto sarebbe stato una linea ultra invisibile abbiano scelto di modificare l'inchiostro e renderlo più vivido lasciando la produzione ai messicani.


Se vi piace scrivere con una penna dal tratto fine, vi consiglio di provare queste Bic Cristal Exact Ultra Fine, sia blu che nera, la nera l'ho trovata molto adatta anche per disegnare. Ma se come me preferite scrivere con un tratto medio, non sarà facile fare il passaggio a queste, io ne apprezzo l'inchiostro, ma quando le uso per la scrittura l'incisivo tratto fine non mi soddisfa pienamente. 
Avrei desiderato trovare lo stesso tipo di inchiostro sulle Bic Cristal Re'new, volendo si può togliere il refill dalla Ultra Fine ed infilarlo nelle Re'new (anche se l'inutile tastino per rimuovere il refill poi traballa un pochino), l'ideale sarebbe avere un refill punta media con l'inchiostro vivido delle ultra fine... Considerato che una Bic Cristal Re'new costa come dieci penne Bic Cristal Exact Ultra Fine, era doveroso prevedere lo stesso miglioramento nell'inchiostro anche per la versione Cristal in metallo.

Bic Cristal Re'New, ma inchiostro vecchio.


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Quando ho scoperto che la Bic aveva lanciato una nuova versione deluxe della classica Bic Cristal speravo che avrebbe accompagnato la novità con un inchiostro più vivido. Giusto un mese fa avevo infatti condiviso la mia delusione nel constatare quanto l'inchiostro della celebre penna era peggiorato negli ultimi anni offrendo tonalità troppo slavate. 
Appena ho potuto ho recuperato questa nuova Bic Cristal Re'New che viene venduta in una scatolina di cartone e comprende la penna e altri due refill di ricambio; c'è la versione con inchiostro blu e quella con inchiostro nero. 

La Bic Cristal Re'New ha un corpo in metallo con il logo della Bic inciso con il laser e, incassato sul fondo, un piccolo tasto a scorrimento che permette una comoda estrazione del refill, il tappo è in plastica grigia. Il punto di forza sarebbe quello di rendere la penna più durevole nel tempo, più ecologica, sfuggendo all'immagine dell'usa&getta. 
La penna è piacevole da impugnare, buono il peso, ovviamente è più pesante di quella in plastica, non sembra scivolare ma l'ho testata solo per brevi scritture. Il tappo di plastica non pare essere plastica argentata bensì plastica bianca poi verniciata d'argento, quindi con il tempo è probabile perda colore nei bordi. 
Il lato deludente è quello dell'inchiostro: è praticamente peggio di quello delle Bic Cristal economiche da 50 centesimi mentre questa Bic Cristal Re'New costa 5 €. Ho acquistato la versione con inchiostro nero, ma definirlo nero mi risulta difficile, sarebbe più corretto chiamarlo grigio antracite. 

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In conclusione, dopo la prova, consiglierei l'acquisto esclusivamente al collezionista o appassionato di penne. La Bic sta offrendo un inchiostro nero fra i peggiori del mercato (vedere la foto per qualche esempio), per questo modello non posso confermare la valutazione per la versione in blu, ma credo valga la stessa cosa. 
La penna è bella da vedere, a parte quel facilitatore di estrazione refill di cui si poteva fare a meno, ma se poi è insoddisfacente quando deve lasciare il segno si traduce in un fallimento per quella che sulla carta era un'idea simpatica. Anzi, è proprio sulla carta che non viene da sorridere.

Le penne Bic non scrivono come una volta

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Nella mia ricerca della penna perfetta ero giunto alla conclusione che a quel tempo, dopo tante prove, due erano le mie penne preferite e il fatto che una di queste fosse la semplice penna Bic Cristal poteva sembrare un po' strano. Dopo dieci anni, nonostante sia affezionato a questo iconico strumento di scrittura, mi vedo costretto a ridimensionare il mio apprezzamento.
La qualità della penna Bic è andata migliorando per quanto riguarda la precisione del tratto, difficilmente sbavano, ma è nettamente peggiorata nella tonalità dell'inchiostro. Il nero è diventato così scialbo che sarebbe più corretto chiamarlo grigio scuro. Anche per il blu il declino è lo stesso, da un bel blu acceso siamo passati a un blu smorto e slavato.
Per cercare un confronto e rimanere nella stessa fascia di prezzo ho fatto un test paragonando la scrittura con le penne Bic, di annate diverse, a quella con le Inkjoy della Papermate (potete vederlo nell'immagine più sotto). Quest'ultime non sono, secondo me, altrettando belle e non sono altrettanto precise delle Bic, però lasciano un tratto vivace, piacevole da vedere, non tanto per imprimere un segno percepibile sulla carta.
Bic abbiamo un problema! Mettete un po' di intensità e luminosità nei vostri bidoni d'inchiostro. Magari poi fatecelo sapere con una nuova grafica delle vostre confezioni di penne che renda esplicito una ritrovata intensità, quella del 2013 era decente, ma ricordo che negli anni novanta era migliore.

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Matite al naturale, le tre migliori: General's, Mitsubishi e Tombow


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Per matite nude intendo quelle matite che lasciano vedere esplicitamente il loro corpo in legno, senza un vestito di vernice colorata a coprirle.
Le tre modelle che ho scelto sono la General's Cedar Pointe #333, la Tombow Recycled Pencil e la Mitsubishi 9852 EW, tutte nella gradazione HB. 
In realtà ad essere veramente nuda è sola la matita della General's, le altre due mi pare abbiano un sottile strato di vernice trasparente (si vede nella Tombow, meno nella Mitsubishi, ma al tatto sembrerebbe ci sia), ne consegue che con l'uso la matita della General's tenderà a scurirsi perché il legno raccoglie sudore, grafite o altre sostanze con cui viene a contatto diretto, mentre le altre due sono protette dal leggero rivestimento che lascia comunque vedere le venature del legno.

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Ho selezionato queste tre matite della categoria con legno a vista, fra le poche altre disponibili, perché erano quelle che più avevano attirato la mia attenzione nelle navigazioni sui siti specializzati; ci sarebbero state un altro paio di marche che avrei voluto provare, ma non mi è stato possibile reperirle. Tra l'altro, come si vede dalla foto, ho dovuto comprare le confezioni da dodici matite online, non le avevo mai viste nelle cartolerie che sono ormai negozi sempre meno forniti e in via di estinzione.
Riassumo la mia esperienza d'uso e le caratteristiche per ogni matita seguendo l'ordine dall'alto verso il basso della foto qui sopra e di quelle con i test qui sotto:

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Le parti di quadrato cancellate sono il test delle rispettive gommine

General's Cedar Pointe #333
Matita made in USA con un profumato legno di cedro della California, il contatto con il legno è diretto quindi offre la sensazione di un buon grip e, con il tempo, dona un look più vissuto alla matita perché tenderà ad annerirsi: può piacere o meno.
La grafite è la più dura delle tre e con una composizione che gratta un po' con la carta, anche questo può piacere o meno, tiene abbastanza bene la punta nell'uso ed è quella che lascia il segno meno intenso fra le tre qui presentate.

Mitsubishi 9852 EW
Matita made in Japan, con un buon legno tutto d'un pezzo. La grafite lascia un segno preciso di buona intensità e con un'ottima resistenza all'uso permettendo di rimandare a lungo l'appuntamento con il temperino. Su un lato riporta la scritta "Master Writing" ed effettivamente è veramente una matita dalle caratteristiche adatte per chi cerca una matita da scrittura. Fra le tre è quella con il gommino incorporato più lungo di qualche mm.

Tombow Recycled Pencil
Matita made in Japan, il corpo è ottenuto da un riciclo degli scarti del taglio del legno utilizzato per le matite standard: con un incastro ad hoc vengono assemblati quei pezzi troppo corti che altrimenti sarebbero stati inutilizzati. Anche la confezione è fatta in carta riciclata.
La grafite è quella che lascia il segno più intenso fra le tre, ha la grana più morbida e scorre via veloce sulla carta, per contro è quella che tiene un po' meno bene la punta e tende a sporcare un  po' di più. L'ho apprezzata in modo particolare per sottolineature e annotazioni nei libri.


CONCLUSIONI
Sempre alla ricerca della matita perfetta posso dire che è una ricerca senza fine, troppo difficile arrivare ad una conclusione considerando quanto cambia l'effetto e le sensazioni in base al tipo di carta su cui si usa la matita. Per le matite qui presentate si possono tirare delle somme approssimative che si saranno già capite dai mei precedenti brevi commenti.
La General's Cedar Pointe #333 la consiglierei più per le sensazioni che per la grafite: il suo profumo, il tatto del legno e il rumore sulla carta.
La Mitsubishi 9852 EW è la matita migliore per scrivere sul quaderno, sul taccuino o su fogli per la stampante, è quella dalle qualità più equilibrate.
La Tombow Recycled Pencil è una matita che ben accompagna lo studio dei libri per sottolineare e annotare, inoltre strizza l'occhio ai più attenti all'ecologia.
Qualitativamente sono tutti prodotti convincenti, la General's è un gradino più in basso delle altre due, ma le consiglierei tutte e tre all'appassionato di matite, o lapis, se si preferisce chiamarle così. Per colui che cerca solo una matita adatta alle sue esigenze consiglio di basare la scelta secondo la corrispondenza con quanto ho riportato.