La penna per viaggiare nello spazio - Fisher Space Pen


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La leggenda vuole che quando il primo astronauta americano, nel bagno della sua navicella spaziale, iniziò a fare la Settimana Enigmistica il cruciverba rimase irrisolto perché la sua penna a biro non funzionava. Allora tornò sulla Terra e per fortuna trovò il buon Paul C. Fisher che aveva inventato la Space Pen: una penna con refill pressurizzato in grado di scrivere in assenza di gravità, quindi anche a testa in giù, a temperature comprese tra i −35 e i 120 °C e pure sotto l'acqua.
Nel frattempo, dice un'altra leggenda metropolitana, gli astronauti russi avevano più semplicemente adottato la matita. Tutta una burla ma c'è chi ha sfruttato la diceria per realizzare la Russian Space Pen, in vendita anche allo shop del MIT Museum.

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La Fisher Space Pen è stata per me, appassionato di penne e matite, un oggetto desiderato a lungo, l'avevo conosciuta tramite web e guardata solo da lontano. Poi arrivò disponibile su Amazon.it e finalmente il mio desiderio fu appagato, anche se il prezzo maggiorato: in USA il modello che ho scelto, Bullet Matte Black, è venduto a 17 $ mentre qui a 26 €.
La mia Space Pen è arrivata confezionata in una scatolina di cartone con l'allunaggio stilizzato da una parte e la storia della penna dall'altra. Dentro c'è una scatolina di plastica che riproduce la superficie lunare e sotto contiene il certificato garanzia di qualità.
Non mi aspettavo che fosse così piccola, dalle immagini che avevo visto non mi ero fatto una corretta idea sulle dimensioni effettive, la pensavo più grande e paffuta, invece, come potete vedere dalle foto, affiancata a una comune Bic Cristal, è veramente piccolina (9.5 cm chiusa), ma una volta inserito il cappuccio la lunghezza aumenta (13.5 cm), rendendola più vicina alle dimensioni standard delle penne biro.

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Per quanto riguarda l'inchiostro, vero aspetto caratteristico della Space Pen, soddisfa le aspettative. Anche se non rende molto bene, nell'immagine qui sotto potete vedere un confronto con gli inchiostri della Uniball Power Tank e della Bic Medium.
Il produttore della Space Pen dichiara un funzionamento per 100 anni; da qualche parte avevo letto che normalmente gli inchiostri delle penne a biro comuni sono fatti per rimanere inalterati per soli 3 anni... Ecco perché, spesso, le penne vecchie non funzionano.
La penna è equipaggiata con un refill a punta media e inchiostro nero, credo che sia lo standard per i modelli in vendita, ma esistono anche refill a punta fine e larga, e in altri colori. Per le informazioni sui vari modelli di Space Pen (esistono anche versioni speciali) e per i vari refill disponibili rimando al sito del produttore.
Ho notato che la punta tende a "grattare" un po' se l'angolo di scrittura è basso, cercando sul web altri pareri a riguardo ho letto che qualcuno consiglia di usare il refill a punta fine che sembra non presenti questo inconveniente.

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Qualche consiglio per gli acquisti
Se siete interessati esclusivamente a una penna che vi permetta di scrivere molto bene e in condizioni eccezionali, vi conviene puntare sulla Uniball Power Tank, per il costo ridotto (4-5 € l'una), per la praticità d'utilizzo e perché, non avendo ancora provato il refill fine della Space Pen, la trovo pure più scorrevole.
Se invece vi interessa una penna di dimensioni ridotte, resistente, per esempio da tenere insieme al vostro taccuino o da avere sempre in tasca, allora vi consiglio la Space Pen.
Valutate se spendere qualche euro in più e prendere un modello con la clip, le dimensioni ridotte aumentano le possibilità di perderla, la clip in più permetterebbe di assicurarla al taccuino o alla tasca inoltre evita il rotolamento della penna sulle superfici inclinate, ma ho letto di gente che l'ha acquistata e si lamenta perché la clip si sfila facilmente dalla penna.
Tenete anche in considerazione la possibilità di acquistare solo il refill, sono adattabili a vari tipi di penne, come per esempio le Parker Jotter, ma rimando a personali approfondimenti per appurare la compatibilità dei vari refill con il proprio modello di penna, qui uno spunto di partenza.

Pregi e difetti Asus F200CA

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I netbook hanno avuto una vampata di successo nel mercato dei computer qualche anno fa per poi essere soppiantati velocemente dai tablet.
L'eclissi dei computerini era segnata dal fatto che le possibilità che permettevano nel lato produttivo erano scarse e tanto valeva avere un tablet che faceva le stesse cose con un'ottimizzazione molto più funzionale grazie alle app dedicate, con una maneggevolezza migliore e anche una maggiore durata della batteria.

Oggi i netbook si stanno riproponendo sotto forma di chromebook con piccoli dischi allo stato solido, schermi touch screen o come ibridi, tablet che si agganciano ad una tastiera.
La Asus è rimasta una dei produttori principali di questo tipo di computer, in particolare in questo post riporto quelli che ritengo pregi e difetti del modello Asus F200 CA, un netbook con schermo touch.

Caratteristiche Tecniche Asus F200 CA
Schermo: 11.6 - 1366 x 768
Processore: Intel Celeron 1007U
Scheda grafica: Intel HD graphics 3000
RAM: 2 GB
HDD 500 GB Sata3
Wi-Fi 802.11n, Bluetooth 4.0, una porta USB 3.0 e due USB 2.0, Ethernet, HDMI e VGA
Webcam HD
S.O.: Windows 8


Pregi

Avvio - Mi ha impressionato positivamente la velocità di avvio, il netbook con Windows 8.1 si accende in pochi secondi, più veloce di computer più potenti (per esempio rispetto al mio Lenovo G580 con i5 3210M).

Tastiera - Attenzione non è una gran tastiera, siamo lontanissimo da quelle proposte da Lenovo o Macbook, ma rispetto a quella che aveva il netbook Asus 1215n ci sono miglioramenti, in particolare una maggiore solidità.

Schermo -  non stupisce come resa, ma le dimensioni e la risoluzione sono sufficienti per godere dei contenuti e delle pagine web in modo soddisfacente.


Difetti

Autonomia - con uso web, scrittura qualche video e musica, siamo sulle 3 ore e ½, troppo poco per questi computerini che dovrebbero avere la portabilità come loro scopo: non ha senso avere una cosa trasportabile se poi la puoi usare per poco tempo.

Touchpad - ha i pregio di essere grande e funziona abbastanza bene tranne per il clic che appare molto giocattoloso e traballante. Considerato che si può usare lo schermo touch come puntatore si può anche soprassedere, ma è sicuramente un punto dolente.

Difficoltà upgrade - Batteria non removibile, la RAM è saldata e non c'è pannello di apertura semplice per accedere al disco, magari per cambiarlo con uno allo stato solido e migliorare prestazioni, autonomia e silenziosità. Volendo, con un po' di pazienza e manualità, si può comunque smontare: guarda il video.


Conclusioni

Il modello Asus F200 CA si trova attualmente sul mercato sui 300 €, il prezzo gioca certo a suo favore però se cercate un computer portatile da usare veramente in mobilità, per esempio per l'università, secondo me non fa proprio al caso vostro.
Il suo uso più indicato è come computerino da divano o da letto, quindi casalingo, per guardarsi un filmetto, bighellonare su web e social network oppure per collegarlo a TV e sistema Hi-Fi per godersi i contenuti audio-video digitali su apparati di riproduzione più prestanti.