Come abilitare TRIM per SSD in un Macbook con Snow Leopard

abilita-trim-ssd-snow-leopard

Ho un ormai vecchio Macbook Bianco unibody potenziato con 8 GB di Ram e un disco allo stato solido OCZ Vertex II. Purtroppo non ho mai potuto usare il disco al massimo delle sue potenzialità perchè il controller della NVidia castra parte della velocità. Avevo già seguito degli accorgimenti per ottimizzare Mac Os con l'uso di un SSD, ma c'era l'inghippo che su Snow Leopard 10.6.8 non veniva attivato ufficialmente il supporto al TRIM.
Siccome avevo appena aggiornato il firmware del Samsung 840 EVO avevo colto l'occasione per controllare se ci fossero stati aggiornamenti anche per il Vertex II, ma ero a posto. Ho pensato allora che potevo provare ad abilitare il TRIM manualmente, recuperando un vecchio link salvato nei segnalibri, ho scopiazzato la procedura che riporto qui sotto.

Per precauzione è estremamente consigliato un backup di sicurezza dei dati su un disco esterno (es. con Time Machine).

Tramite Applicazioni>Utility>Utility System Profiler alla voce "ATA seriale" verificate che sia riportato: Supporto TRIM - No
Se è così vediamo come abilitarlo manualmente, dando i prossimi comandi da Terminale (Applicazioni>Utility>Terminale) sarà necessario immettere la password d'amministratore del sistema.

1. Backup del file che modificheremo

 sudo cp /System/Library/Extensions/IOAHCIFamily.kext/Contents/PlugIns/IOAHCIBlockStorage.kext/Contents/MacOS/IOAHCIBlockStorage /System/Library/Extensions/IOAHCIFamily.kext/Contents/PlugIns/IOAHCIBlockStorage.kext/Contents/MacOS/IOAHCIBlockStorage.backup

2. Abilitiamo la patch al file per attivare il supporto TRIM

sudo perl -pi -e 's|(\x52\x6F\x74\x61\x74\x69\x6F\x6E\x61\x6C\x00{1,20})[^\x00]{9}(\x00{1,20}\x51)|$1\x00\x00\x00\x00\x00\x00\x00\x00\x00$2|sg' /System/Library/Extensions/IOAHCIFamily.kext/Contents/PlugIns/IOAHCIBlockStorage.kext/Contents/MacOS/IOAHCIBlockStorage

3. Ripulire e ricaricare la kext caches

sudo kextcache -system-prelinked-kernel 

sudo kextcache -system-caches

4. Riavviare il sistema e verificare che in Utility System Profiler il supporto TRIM sia divento Sì (vedi immagine sotto):

Abilitare-TRIM-per-SSD-Macbook-Snow-Leopard

Io non ho riscontrato cambiamenti di velocità (anche con test Xbench i valori sono simili a prima), ma credo sia sempre dovuto al fatto che il controller NVidia funge da blocco, comunque il supporto TRIM ha anche un ruolo nel migliorare la longevità del dispositivo, quindi lo terrò abilitato.


Varie ed eventuali 

• Se si vuole disabilitare il TRIM basta dare sempre da Terminale:

sudo perl -pi -e 's|(\x52\x6F\x74\x61\x74\x69\x6F\x6E\x61\x6C\x00).{9}(\x00\x51)|$1\x41\x50\x50\x4C\x45\x20\x53\x53\x44$2|sg' /System/Library/Extensions/IOAHCIFamily.kext/Contents/PlugIns/IOAHCIBlockStorage.kext/Contents/MacOS/IOAHCIBlockStorage

sudo kextcache -system-prelinked-kernel


sudo kextcache -system-caches



• Se si vuole riportare tutto com'era all'inizio basta ripristinare il file backappato in precedenza, sempre da Terminale:

sudo cp /System/Library/Extensions/IOAHCIFamily.kext/Contents/PlugIns/IOAHCIBlockStorage.kext/Contents/MacOS/IOAHCIBlockStorage.backup /System/Library/Extensions/IOAHCIFamily.kext/Contents/PlugIns/IOAHCIBlockStorage.kext/Contents/MacOS/IOAHCIBlockStorage

Come aggiornare firmware Samsung 840 EVO su Windows, Mac, Linux

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Sono passati ormai parecchi anni da quando ho iniziato a usare SSD, li avevo aspettati a lungo bramando le loro caratteristiche di velocità e silenziosità. Appena era stato disponibile sul mercato un buon modello a un prezzo decente ne avevo comprato uno, poi due, poi tre, perché una volta provato il disco SSD è difficile tornare ai vecchi capienti, ma lenti e rumorosi hard disk meccanici.
I primi due dischi che avevo preso erano i Vertex II della OCZ, l'ultimo che ho comprato è un Samsung EVO 840 che permette più alte velocità.
Qualche giorno fa aprendo il mio lettore di feed, che carica in pochi istanti molti contenuti, mi era sembrato di vederlo meno rapido del solito.
Dato che uso Ubuntu ho lanciato da terminale un:

sudo hdparm -Tt /dev/sda

che mi ha fornito dei valori indicativi sulla velocità in lettura del disco e mi ha restituito (a memoria):

Timing cached reads:  6250 MB/sec 
Timing buffered disk reads: 165 MB/sec

C'era qualche problema, il secondo valore mi ricordavo che inizialmente fosse sui 400 MB/sec.
Scattata immediatamente la ricerca su Google ho trovato che i dischi SSD Samsung 840 EVO avevano qualche bug nel firmware che portavano al decadimento delle prestazioni ed era quindi necessario un aggiornamento.
L'aggiornamento del firmware del disco è un procedimento delicato, c'è il classico rischio di perdere tutto, prima di avanzare è altamente consigliato fare un backup di tutti i dati importanti o, meglio ancora, una copia completa dell'intero disco.

samsung-840-evo

PROCEDURA
Aggiornare è semplice, basta andare sul sito della Samsung e scaricarsi il file ISO con il nuovo firmware per il proprio disco, c'è una versione indicata per Windows e una per Mac, che ho l'impressione siano identiche (con un EVO 840 ho scaricato la versione per Mac e aggiornato poi in un computer con Linux Ubuntu).
Dopo il download basta masterizzare il file come immagine su CD, meglio un riscrivibile, per non sprecare un disco per un lavoro di neanche 2 minuti (oppure si può fare anche tramite penna USB, ma non ho provato).
Dopo la masterizzazione, si tratta di riavviare il computer facendo il boot dal disco appena creato (controllare sul BIOS che l'opzione sia attiva e premere il tasto adatto, che varia in base al modello di computer, per avviare da CD-ROM).
Si aprirà un semplice e scarno menù su DOS che ci permetterà di aggiornare il firmware. Pochi istanti e tutto sarà finito.

samsung-840-evo-back

VERIFICA
Una volta riavviato il mio computer ho ridato il comando per controllare se l'aggiornamento firmware aveva risolto il problema, ecco quello che ho ottenuto:

Timing cached reads: 15058 MB in 2.00 seconds = 7534.27 MB/sec
Timing buffered disk reads: 1520 MB in 3.00 seconds = 506.15 MB/sec

Direi proprio di sì, aggiornamento firmware stra-consigliato e ricordo copia di sicurezza altrettanto stra-consigliata, non si sa mai. Ora sembra pure andare più veloce di quando l'avevo appena installato, potere dell'aggiornamento.

Cuffie wireless Sennheiser HDR 120 II

Sennheiser-HDR-120-II
Ricevute come regalo, appena scartate, mi erano sembrate una gran bella cosa, l'idea di poter ascoltare la musica senza fili d'intralcio e con la possibilità di spostarsi per la casa era una comodità allettante.
Alla fine invece ho dovuto – con molto dispiacere – usare queste belle cuffie raramente, ora vi spiego perché.

Il modello di cuffie wireless di cui parlo sono le Sennheiser HDR 120 II e come soluzione per la trasmissione senza fili usa le frequenze radio (dichiara un'estensione fino a 100 metri!).
In pratica dopo aver avviato una fonte audio a cui è collegata la base (che richiede una alimentazione autonoma) tramite jack da 3.5 mm (ma è presente anche l'adattatore per l'attacco più grande da 6.3 mm) si accendono le cuffie e con una rotella posizionata sulla destra si regola il volume con un'altra, poco sotto, si cerca la frequenza giusta; in caso di disturbi si può cambiare il canale dalla base.

sennheiser-hdr-120-canale-radio-frequenza

Il primo problema è la paranoia di trovare il punto in cui si sente meglio, le cuffie sono di qualità e si sente veramente tanta differenza: piccoli spostamenti del sintonizzatore cambiano proprio la resa acustica.
Un'altra seccatura è che può intercettare qualche altro dispositivo. A me è capitato di sentire un film che facevano su Sky e non avevo Sky (ma capito il film ed essendo curioso avevo cercato sulla guida TV la corrispondenza). Non so spiegarvi come mai, se fosse dovuto a un'interferenza temporanea o ci fosse qualcuno che usava lo stesso tipo di cuffie in un raggio di 100 metri. Ovviamente basta cambiare frequenza, certo che per la privacy non è il massimo.
Una volta trovato il punto che si ritiene più buono si inizia ad ascoltare la nostra musica, o il nostro film, e tutto pare molto bello.
Dopo circa una mezz'ora ecco che scatta il mio "dramma": mi inizia a salire mal di testa e una leggera nausea! (una sensazione simile al mal di macchina).
Finora non le ho mai usate per una durata maggiore di un film da un'ora e mezza. Evidentemente le onde radio che arrivano alle cuffie sono troppo forti e infastidiscono il mio cervello, e c'è poco da fare arriva il momento che devo spegnerle per forza. Dovrei provare a vedere se tenendo più lontana la base cambia l'effetto.

sennheiser-hdr-120-cerca-frequenza-volume

Ci sono altri quattro aspetti che voglio sottolineare, due positivi e due negativi:
+ L'audio è veramente molto buono, nettamente migliore delle Sennheiser HD 201, in confronto il suono riprodotto è decisamente più ricco, corposo e sfaccettato.
+ Il sistema di ricarica delle cuffie (autonomia dichiarata 20 ore) è semplice e comodo: funziona ad induzione, basta appoggiarle nella sua base per far partire la ricarica, insomma quasi wireless anche la ricarica.
- In mancanza di suono prodotto viene emesso un rumore di fondo fastidioso fino a quando non si riprende l'audio o si disattivano.
-  Quando ho i capelli corti a me le cuffie tendono a scendere se abbasso la testa. Nessun problema se usate da seduto per guardare un film, ma se le uso leggendo un libro, quindi con la testa rivolta verso il basso, pian pianino mi calano. La colpa oltre alla mia testolina è del sistema piatto della cuffia (di per sé comodo per l'orecchio), non a conchiglia come molti modelli e quindi non avendo uno "scalino" non ha molto grip.

sennheiser-hdr-120-padiglione-piatto-on-off

Concludendo, so che ci sono altre cuffie che usano il bluetooth come tecnologia wireless, non ho esperienze su quelle di questo tipo pertanto non so dire se mi eviterebbero il malessere, fatto sta che queste cuffie wireless "suonano" molto bene, ma non posso sfruttarle quanto vorrei.
Mi domando se sia una mia particolare sensibilità o se sia il tipo di sistema a nascondere qualche pericolo per la salute.

Alcune caratteristiche tecniche 
Frequenza: 22 - 19500 Hz
Impedenza: 24 Ω
Sensibilità: 106 dB

Come farsi la barba senza irritazioni.

barba-senza-irritazioni-surreale
 [Mock Gillette Advertisement by rafejgoldberg]

Ho già scritto un post dedicato a come far durare di più le lamette da barba, ora voglio scrivere quello che sarebbe dovuto venire prima, ossia i consigli che avrei gradito avere quando ho iniziato a farmi la barba.
Se siete fra quelli che non la sopportano e minimo ogni due giorni impugnate il rasoio per radervi, probabilmente anche voi non apprezzerete molto questo rito.
Avendo una barba ispida su pelle delicata, radermi è sempre stata una piccola sofferenza. In questo post voglio condividere l'iter che uso adesso per far in modo che farmi la barba non sia un bagno di sangue.


1 • Selezione dello strumento
Lasciate perdere la vasta gamma di rasoi usa e getta che ci sono al supermercato, li ho provati, non tutti, ma molti, con la speranza che andassero bene è si potesse spendere meno soldi. Niente da fare. Le lamette per il rasoio Gilette Fusion sono quelle che mi servono. Non c'è confronto sostenibile, sono le uniche, almeno nel mercato italiano, che con i prossimi accorgimenti mi permettono una rasatura precisa e quasi sempre senza tagli.
gillette-fusion-lamette

2 • Il momento giusto per radersi
Il momento migliore, quasi tutti già lo sapranno, è al mattino dopo una doccia calda. La pelle è più rilassata e l'acqua ha ammorbidito la barba. Se non vi fate la doccia, almeno una bella lavata di viso con acqua tiepida datevela, andrà bene comunque. 

3 • Preparare la pelle al "trauma"
Questo passo viene prima della schiuma, è preparatoria. C'è una crema che mi aveva fatto conoscere il barbiere si chiama per l'appunto Prep (per la sua storiella rimando al sito), ha il vantaggio che dura molto e costa poco (circa 2.50 € per 75ml), ma ho riscontrato che non si assorbe bene e poi si otturano facilmente le lamette. Io l'ho scartata, potete provarla e vedere come vi trovate, al massimo la usate come dopobarba o come cremina multiuso, ha un profumo mentolato.
Quello che io preferisco usare prima della rasatura è un olio naturale. Fra i vari oli i più adatti al nostro scopo sono quelli di argan e di jojoba. Ho scelto quello di jojoba che si dice sia il più simile al sebo umano, costa un po' (Forsan circa 8 € per 50ml, ovviamente varia in base alle marche) ma si assorbe facilmente, basta metterne poco, non dà problemi di otturazione delle lamette e non ha odore.
Quindi tre o quattro gocce sulle dita e spalmarle poi sulla barba massaggiando fino ad assorbimento.

prep-crema-preparatoria-barba-multiusoolio-jojoba-forsan

4 • Un velo di schiuma da barba
Tante le schiume da barba che ho provato, in generale mi pare valga la regola: più la bomboletta è grande minore è la qualità. Consiglio invece delle schiume classiche preferire quelle a gel, che hanno il vantaggio di distribuirsi meglio sulla pelle.
In particolare uso quelle della Gillette - Sesitive Gel per pelli sensibili.
Per la quantità è inutile abbondare per poi buttare l'eccesso, sprecando. Basta iniziare con un po' da un lato, si distribuisce e poi si va di piccole aggiunte per coprire tutta la zona da radere. Se si avanza schiuma nelle mani, invece di passarle sotto il rubinetto, io la raccolgo nel tappo per usarla alla fine per quei punti che hanno bisogno di una ripassata.

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5 • La rasatura
Eccoci al punto cruciale, regola d'oro andare piano con mano decisa ma non pesante, e ovviamente guardare allo specchio quello che si fa. C'è chi preferisce non radersi contropelo per diminuire la possibilità di peli incarniti e irritazione alla pelle, ma risulta una rasatura meno profonda. Io solitamente faccio una prima passata verso il senso della crescita e la seconda in contropelo. Ricordarsi di sciacquare spesso le lamette per liberarle dai peli che si accumulano durante la rasatura.

6 • Il dopobarba
Il dopobarba per me è principalmente l'acqua fresca, non mi piacciono gli odori troppo intensi, al massimo qualche volta metto un po' di balsamo sensitive della Nivea, no alcool, oppure di nuovo due gocce d'olio di Jojoba.
balsamo-dopobarba-nivea-men
7 • Pulizia rasoio
Pensavi di aver finito con una sciacquata e invece c'è ancora un compito importantissimo per la prossima rasatura e anche per il portafoglio. Per far durare di più le lamette ed evitare irritazioni bisogna tenerle pulite e asciutte, (vedi post come far durare di più le lamette da barba). Ora aggiungo che conviene avere la pazienza di asciugarle su un fazzoletto di carta, è un piccolo gesto che fa veramente tanta differenza, provate e vedrete anche voi, a me ha ridotto di molto il numero di lamette usate e quindi acquistate.


Spero che questa piccola guida in sette passi possa tornare utile ad altri, le cose che ho scritto le avrei già volute sapere alla prima rasatura, invece le ho scoperte nel tempo sperimentando sul campo, anzi sul viso.
Se avete qualche altro trucco o consiglio potete condividerlo con un commento.